Descrizione
Sono passati cent’anni da quando Eleonora Duse ci ha lasciato, per colpa di un banale colpo di freddo trasformatosi in polmonite, il 24 aprile 1924 a Pittsburgh.
Figlia d’arte, abituata a calcare le scene fin da quando era piccina, la Duse ha rivoluzionato il modo di fare teatro in Italia e nel mondo. Via pesanti parrucconi e trucchi vistosi, in scena portava solo sé stessa e la sua magia. Era capace di metamorfizzarsi al punto da poter impersonare ogni personaggio, anche lontano da lei per età anagrafica. Ogni sua interpretazione era sempre diversa. Non c’era modo di farle ripetere gli stessi gesti negli stessi punti del palcoscenico, perché la “divina” era sé stessa in modi sempre differenti. Forse avrebbe fatto impazzire i registi contemporanei, forse lei stessa avrebbe finito col diventare regista e per certi versi già lo era. Ma è certo che il pubblico la capiva e che questa comprensione andava oltre la lingua. Perché, pur recitando solo in italiano, riscuoteva successo anche negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Russia e in molti altri paesi del mondo. Cechov disse di lei «Ho proprio ora visto l’attrice italiana Duse in Cleopatra di Shakespeare. Non conosco l’italiano, ma ella ha recitato così bene che mi sembrava di comprendere ogni parola; che attrice meravigliosa!». Bernard Shaw, la cui penna non risparmiò nessuna delle celebrità dell’epoca, rimase incantato quando la vide arrossire veramente sulla scena. ”Dopo questo pezzo di interpretazione non devo più chiedermi perché la Duse non si trucchi il viso. Non avrei potuto scoprire nessun trucco in quella reazione; era puro effetto di fantasia scenica… Raccontare che il pubblico lascia il teatro dopo uno spettacolo della Duse applaudendo freneticamente non significa nulla. Il pubblico applaude spesso. Ma Per la Duse c’è veramente qualcosa per cui si deve esplodere in applausi. ..C’è un’attrice che capisce l’autore e come artista lo supera”.